02 Ago Come riconoscere i primi segni di demenza in un familiare
Oggi giorno siamo tutti un po’ smemorati. In un mondo in cui ci sono sempre più cose da ricordare, la memoria tende ad apparire sempre meno performante. Ma le piccole lacune non devono preoccupare.
Quando, invece, dimenticare può rappresentare un primo sintomo di demenza? E a che età?
In Italia, le persone con una prima forma di demenza sono circa l’1,5% della popolazione sopra i 65 anni e più del 30% in quella over 80.
Questo non significa che la demenza si manifesti, prima o poi, a carico di tutte le persone anziane. Infatti, ce sono tante che restano lucide fino alla morte.
Vuoti di memoria
La memoria a breve termine è la prima facoltà cognitiva che viene colpita.
Si inizia con delle lievi reminiscenze nel quotidiano che progressivamente diventano più gravi: si dimentica dove sono le chiavi della macchina o se si sono pagate le bollette, fino a riporre gli oggetti nei posti più strani.
I primi campanelli d’allarme
Allo stadio iniziale i primi sintomi sono manifestazioni subdole che tendono spesso ad essere minimizzate dal paziente stesso. Scopriamoli insieme:
- piccole amnesie a breve termine
- improvvisi sbalzi di umore
- sporadiche mancanze di giudizio
- difficoltà di concentrazione
- piccoli problemi di logica e di calcolo
- qualche problema nel linguaggio
- difficoltà nell’apprendere nuovi concetti
- ripetizione delle stesse frasi durante una conversazione
- leggera insonnia
- principio di depressione
- mancanza di iniziativa come meccanismo di difesa per mascherare questi deficit
Mantenere la mente allenata
Recenti studi hanno dimostrato come la ginnastica per la mente ne ritardi l’invecchiamento e di conseguenza la demenza senile.
La stimolazione cognitiva in cui si impegna il cervello attraverso le attività logiche come la scrittura, la lettura, i giochi di carte o quelli da tavolo e le risoluzioni di nuovi quesiti, aiuta a mantenere attiva la mente e a ritardare la patologia.
Infatti, tali esercizi sono utili soprattutto nella fase iniziale della malattia e aiutano a riempire gli spazi lasciati vuoti dai neuroni persi nell’area del cervello.
Come migliorare la vita di una persona affetta da demenza
Essere gentili, calmi e pacati nei confronti di chi è affetto da demenza, aiuta a migliorarne la vita. Occorre avere pazienza, parlare in modo chiaro, semplice e spesso accompagnando i discorsi con gesti d’affetto.
Molte demenze sono progressive, ciò significa che i sintomi si presentano lentamente in un arco molto variabile di tempo, da pochi mesi a molti anni e peggiorano gradualmente.
Se notiamo in una persona a noi cara, o anche in noi stessi, difficoltà nel ricordare le cose o altri cambiamenti nelle funzioni cognitive, non dobbiamo affatto ignorarli. Si consiglia sempre di consultare un medico affinché ne determini la causa.
Come può aiutarti Progetto Assistenza
Con il servizio di assistenza anziani, malati e disabili, tutti i centri di Progetto Assistenza forniscono un adeguato sostegno quotidiano a chi mostra segni di demenza senile e di Alzheimer, fin dal primo stadio della malattia.
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